Che si tratti di persone fisiche con una situazione patrimoniale non comune o di aziende di piccole dimensioni, liberi professionisti, studi associati, gabinetti medici, startup, spesso si opta per incaricare terzi della contabilità, rendicontazione e degli adempimenti. Le strade che si percorrono di regola sono due: ci si affida alla cieca a singoli di cui però non si verificano le credenziali o ad una fiduciaria. Con le dovute eccezioni, nel primo caso si corre il rischio che l’incaricato ometta informazioni o faccia errori nella dichiarazione o che addirittura non si attenga alle scadenze prefissate, provocando danni economici al committente, che se ne accorge solo nei casi più rari. Nel secondo invece difficilmente la fiduciaria si occuperà di altro che non sia la mera (impeccabile) contabilizzazione delle entrate e uscite, la gestione fiscale del personale e la trasmissione delle dichiarazioni. La consulenza su come ottimizzare costi e investimenti va richiesta e onorata a parte, ma presso le fiduciarie manca spesso la visione di insieme che caratterizza invece gruppi consulenziali multidisciplinari.